Ricevo con la posta della mattina due voluminosi volumi inviati da Mondadori. Niente mi dà più carica per il resto della giornata che un simile regalo, per quanto interessato: l’editore li fa avere a te giornalista perché spera che tu trovi spazio sui giornali per la promozione dei suoi libri. Li guardo prima da fuori e pregusto il piacere del contenuto: “Enciclopedia dei fiori da giardino – 500 specie di fiori tutte illustrate” e “Enciclopedia delle piante da giardino – 5000 specie di piante, 1500 illustrate”. Leggo il retro di copertina, constato che costano 32 euro l’uno, che hanno più di mille pagine ognuno e che sono stati appena pubblicati. Adesso ci guardo dentro, mi dico sentendo salire il piacere della scoperta di qualcosa di nuovo, che ancora non conosco, messo nero su bianco in un volume che odora di intonso. E di certo qualcosa di nuovo lo trovo. Apro a caso a pag 883 dell’enciclopedia delle piante da giardino e ci trovo la scheda della Tecomaria. Mai sentita. Poche righe prima di girare pagina comincia la scheda di Telopera. Mai sentita, mamma mia quante cose non conosco delle piante da giardino. Volto pagina e ci trovo Templetonia, Terminalia, altra pagina e ci sono Tetradenia, Tetragonia (finalmente un nome noto, lo spinacio della nuova Zelanda come giustamente ricorda la seconda riga della scheda). Conosco anche Tetrapanax, benché in Italia sia coltivabile solo nelle regioni miti. Mi allarmo, continuo a sfogliare e ci trovo Tetratheca, Thelymitra, Thomasia, Thrinax, Thryptomene. Tutti nomi mai, dico mai, sentiti in trent’anni di frequentazione quotidiana delle piante e dei libri di piante. Per un attimo ho avuto uno sbandamento: sono io che ho cancellato la memoria e non ho studiato abbastanza oppure è il libro che ha creato false aspettative con il titolo sbagliato? E direi che è così, trattandosi di un libro nato per soddisfare le esigenze dei giardinieri australiani: l’ha pubblicato Murdoch Books Pty Limited, Australia and UK nel 2005 e Mondadori ha acquistato i diritti per l’edizione italiana. I diritti di un libro inutile ai giardinieri medi italiani che coltivano e vogliono sperimentare piante su due terzi del nostro territorio, interessante forse solo per collezionisti ed esperti a caccia di nuove piante, che poi tra l’altro non so dove riescano a trovare se non dall’altra parte del mondo. Per tutti gli altri un costo, un’illusione e una delusione. Qualche volta incidenti di percorso di questo genere allontanano dall’hobby del giardinaggio che si era affrontato con il piede giusto; riterrò Mondadori colpevole, se succederà a qualcuno. Per ora questo editore è colpevole di aver deciso la pubblicazione senza la consulenza di un qualunque esperto del settore, che di certo avrebbe sconsigliato la pubblicazione. Oppure, l’avrebbe caldeggiata con il titolo: “Nuove piante da sperimentare negli ambienti mediterranei”.
Limiti di due libri freschi di stampa
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