Per la Sardegna dei giardini, primo giorno di mostra

dino-pellizzaro-scarica-le-sue-pianteSabato 14 marzo, ore 9,00. C’è un bel sole, tutti gli espositori sistemano le loro piante fiduciosi nella giornata. Io mi preparo ad accogliere i bambini delle scuole di Milis, perché così mi ha chiesto l’organizzazione. A che altro servono ormai i giornalisti di piante, se non a divulgare ciò che hanno imparato in una vita? Buon ultimo (ha perso il traghetto la sera prima) arriva Dino Pellizzaro da Vallauris, il paese di Picasso, con la moglie Laurence e tutti collaborano a fargli scaricare le piante dal furgone. Meraviglie d’ogni genere, adatte alla terra di Sardegna ma non solo. Ha per esempio una splendida Yucca desmetiana con le foglie meno pungenti della solita yucca, un interessante colore velato di porpora in inverno e una resistenza garantita ad oltre – 15 °C. Sarà per lui e per le sue piante mediterranee una giornata di successo. Leit motiv di Dino per questa giornata di sole: le Libertia. Nessuno ne sa niente, ma sono oltre 200 specie e bisognerebbe cominciare a considerarle. Lui intanto ne mostra alcune.

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Ore 9,30. All’ingresso della mostra ci sono gli agrumi di Hortus esperidis presi di assalto. Una pianta verrà messa a dimora nell’agrumeto-collezione sperimentale di Villa Pernis, con impianto di irrigazione automatica gestito da una stazione agrometereologica. L’agrumeto raccoglie cultivar locali, ma non vede l’ora di ospitare anche gli agrumi degli altri, e questa è una buona occasione. Milis è considerato l’agrumeto della Sardegna. Pare che  i monaci camaldolesi che avevano un convento qui vicino, a Bonarcado, portarono i primi agrumi nel 1200, forse dai loro conventi in Grecia e Palestina. A Milis il Bosco di Villaflor fu ribattezzato s’ortu de is paras (l’orto dei frati). Qui finiva il Campidano di pianura, dove si coltivava il grano (la brochure che ho letto racconta che chiunque fosse sorpreso a piantare un albero nel granaio sardo veniva condannato a morte perché sottraeva spazio ai campi). Qui cominciava il Campidano di Milis, anticamera delle colline e dell’altipiano. E i 1700 abitanti di Milis sin dal ‘700 divennero produttori e commercianti di agrumi, poi impararono come si fa e divennero anche commercianti di vernaccia, che pure non si produce a Milis, e di pesce conservato.

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Ore 11,30. Arrivano parecchie classi di bambini delle elementari e una delle medie di Milis. Esperienza esaltante, scoprire che un bambino possa intuire che le spine delle piante grasse sono foglie trasformate, un altro che le tillandsie se non hanno radici devono per forza alimentarsi attraverso le foglie. E – aggiunge dall’alto dei suoi nove o dieci anni – “E’ così, se non hanno altro devono pur bere l’acqua e assorbire i sali minerali” con logica stringente. Coinvolti (e molte grazie a loro da qui, visto che sarebbe toccato solo a me) Alberto Rova con le sue piante grasse, Claudio Camarda con le sue tillandsie, Paolo Gramaglia con le sue aromatiche (stropicciate ma non guastate: esperienza sensoriale per bambini curiosi), Marco Licheri delle Essenze di Lea che ha raccontato di Salvia desoleana, una salvia tutta e solo sarda, che il vivaio produce in mezzo a centinaia di altre. A proposito di salvie: io non ho mai visto una signora in una mostra di giardinaggio fare un salto ed esclamare con tanta partecipazione alla vista della collezione di salvie di Elisa e Marco. Non sapeva che ce ne fossero tante, tutte diverse, alcune fiorite. A sentirsi dire che sono 900 specie (almeno), a momenti sviene.

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Ore 16. C’è il pienone, io mi sono appoggiata con il computer al banco dello scambio di piante e semi ma non riesco a lavorare perché la gente ha fame. Ho detto fame e non c’è un altro modo di definire il bisogno di parole, spiegazioni, consigli, il desiderio di possesso e di appropriazione di un mondo che, mi hanno raccontato le ragazze di un forum di giardinaggio, per la Sardegna è nuovo. E’ stato pienone sino a stasera alle sette. Poi è scesa l’umidità della sera, abbiamo chiuso. Io ho scritto queste righe come appunti di un giorno sardo di piante, bambini svegli, emozioni di scambio, vivaisti solidali. Nei posti giusti, dove tutti vogliono stare bene, non si può stare che bene. A domani.

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Il mio nome è Mimma Pallavicini, sono una giornalista specializzata, una cosiddetta “giornalista del verde”, da oltre 25 anni e ancora non so dove stiano i confini tra la professione e la passione per le piante, i fiori, i giardini, interpreti e partecipi della mia visione della vita. Così non mi pare vero creare una nicchia per dire ciò che altrimenti non avrebbe modo di essere detto: ogni giorno vivo esperienze, pensieri e percorsi professionali che con le piante e i giardini hanno a che fare e che sarebbe un peccato non fissare e non condividere. Benvenuti da queste parti, e grazie se vorrete sostare in nome dell’informazione e partecipare in nome di un’emozione che ci accomuna.

5 pensieri riguardo “Per la Sardegna dei giardini, primo giorno di mostra

    1. @paolo
      Mentre portavo in giro per la mostra i bambini di MIlis tu non sai quante volte ti ho pensato. Tu che conosci bene, come pedagogo e padre, i bambini e le libertà da acquisire attraverso la natura e il contatto con le piante, avresti molto apprezzato. Da molto tempo non vedevo ragazzini così svegli, intuitivi, curiosi, “spugne” pronte a recepire e ad appropriarsi del mondo che è pane per i miei e i tuoi denti. MI piacerebbe che alle prossime edizioni di questa manifestazione tu ci potessi essere, e potessi confermare che il mio incontro fortunato con i bambini delle scuole di MIlis non è stato un caso, ma frutto di un diverso modo di vivere il territorio, i consumi e tutto il resto.

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  1. Giornata memorabile!!!!
    Piante spettacolari e meravigliose, vivaisti e organizzatori disponibili e affabili. Mimma, un concentrato di cultura ed entusiasmo per tutto ciò che riguarda il verde!! Si commuove all’idea di un bimbo di soli 8 anni che intuisce che le tillandsie non hanno necessità della terra perchè si nutrono dei sali minerali presenti nell’umidità dell’aria!!!
    Fantastica chiacchierata, un vero toccasana per noi umili appassionate. Dino Pellizzaro un vulcano di idee e di passione, simpatia coinvolgente.
    La coinvolgente simpatia di Rita Paoli, la disponibilità di Maurizio Usai, grande professionista ed appassionato, i carinissimi Valentina e Tullio e la grande professionalità di Lea e la affabilità del suo compagno di vita e avventure.
    Una giornata di splendido sole a fare da cornice alla primavera che annuncia il suo arrivo. Memorabile!!!
    Un bacio, Mimma!!!
    Tiziana

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    1. @Tiziana
      ciao, è stato davvero un giorno magnifico in tutti i sensi. E la gente della Sardegna dove tu hai la fortuna di vivere è ospitale e con un grande desiderio di conoscere e coltivare piante. L’entusiasmo che ho colto mi riporta a quindici anni fa, quando per la prima volta in Italia si tentava di costruire un linguaggio specifico e accessibile, di organizzare le prime mostre di giardinaggio, di far crescere il piacere del giardino. Giochiamocela tutti quanti, la carta della Sardegna: primo per impedire che venga turbato l’equilibrio della sua natura, poi perché il giardino sia un bene alla portata di tutti, infine perché, con l’esperienza di tre lustri sul “continente”, non si ripetano errori anche gravi, che non aiutano a mantenere vivo l’interesse per piante e giardini. Un abbraccio, MImma

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