Attenti al cane

Sono stufa marcia del politically correct, quando distorce il nostro rapporto con la natura o quando rivela una grave mancanza di equilibrio nel stabilire un ordine ai valori. Ci sono priorità, a me pare, e regole di civiltà e convivenza. O no? La considerazione nasce da una esasperazione. Tre cani abbaiano, anzi urlano, sotto casa mia dall’estate scorsa, notte e giorno ogni volta che passa un moscerino o un’auto, e a nulla vale cercare il contatto sereno con i proprietari o chiedere consiglio alle istituzioni, gli uni e gli altri sordi al diritto comune al silenzio e alla pace. Le urla peggiori si sentono quando uno dei cani viene lasciato libero (per di più in strada) e gli altri due, chiusi in un recinto squallido dall’altra parte del cortile, si sentono da meno e si agitano imprecando contro l’altro. Ma i cani hanno i loro diritti e bisogna lasciar fare. Per altro Berlusconi abbraccia un cagnolino per fare una tenerezza impossibile da provare nei suoi confronti, Monti replica baciando in diretta alla TV un cucciolo che poi si porta a casa, ribattezzandolo subito Empathy. Cani teneroni al servizio della campagna elettorale, quando non lo sono delle frustrazioni di chi non riesce ad avere rapporti normali e sani con il mondo. In Italia i cani registrati sono 7 milioni, senza contare quelli randagi che, per esempio, “adornano” a branchi le passeggiate turistiche dell’isola di Ischia e le architetture barocche di Noto.

La dice lunga questo cartello, trovato per caso su ebay. Se bisogna stare attenti ai cani, talvolta bisogna temere ancora di più i proprietari, ma non nel senso che intendono loro...
La dice lunga questo cartello, trovato per caso su ebay. Se bisogna stare attenti ai cani, talvolta bisogna temere ancora di più i proprietari, ma non nel senso che intendono loro…

So per certo che gli animali da compagnia, che suscitano in tanta gente una empatia che altrimenti non riesce più a provare, hanno ormai maggiori diritti delle persone. Lasciamo pur stare le mie orecchie sbranate dall’isterico ringhio canino fuori dal mio cancello. Ma conosco troppi cittadini che portano dal dentista il gatto quindicenne (e pagano profumatamente per questo) e ritengono di non dover contribuire, con le proprie tasse, a garantire la salute di chiunque viva sul territorio italiano, compresi marocchini, nigeriani e romeni.
So anche che il rapporto distorto con la natura si fa forte ipocritamente di due pesi e due misure: la natura è da violentare quando fa comodo, che so, per costruire un nuovo albergo in un ecosistema speciale e fragile (o per farci passare una TAV scellerata verso la Francia), oppure da preservare se l’intervento per ristabilire l’equilibrio comporta costi e impopolarità su qualche fronte (politico, di gruppi di potere, di corporazioni). Se in Piemonte un cinghiale ti attraversa la strada, ti conviene buttarti nel precipizio che è a lato della carreggiata piuttosto che investire il cinghiale, perché la Regione, invece di aiutarti a riparare l’auto scusandosi che un animale selvatico (patrimonio di tutti) abbia scelto di irrompere sulla scena in cui tu legittimamente sei autorizzato a transitare, ti chiede i danni per aver abbattuto un animale in quanto, appunto, patrimonio di tutti. Eppure i cinghiali sono sicuramente in sovrannumero, proliferati disperatamente nei territori all’abbandono e dilagati al punto che ora ce ne sono anche dove non ci sono mai stati e provocano gravi danni ambientali. Di fronte a casa mia un vasto prato tra i boschi è stato letteralmente arato per anni dai cinghiali in cerca di bulbi di croco: infatti quel prato, che a inizio marzo era trapuntato dai fiori bianchi e violetti di Crocus albiflorus, adesso non ha più un solo fiore. I cinghiali sono comunque prioritari: ma chi lo ha detto e per quale motivo? Poi ogni tanto si dà la soddisfazione ai cacciatori con una campagna di abbattimenti…
La natura che si vendica del malgoverno del territorio fa il paio con gli uomini che confondono i valori e, alla fine, succede quel che in Inghilerra è successo con le volpi. Vietata la caccia alla volpe perché scorretta politicamente, le volpi hanno cominciato a riprodursi in modo esagerato, hanno imparato a trovare cibo nei cassonetti della spazzatura, più comodi che andare a caccia e sufficienti a sfamare un numero ben maggiore di volpi, e hanno invaso Londra. L’altra notte una è entrata in una casa aprendosi da sé la porta d’ingresso, ha sentito profumo di neonato e, per fame, gli ha azzannato una manina. Solo l’arrivo disperato della mamma ha messo in fuga l’animale, a cui è stato strappato di bocca un dito.
Con questo esempio non voglio dire che sia sempre così. Ma che bisognerebbe capire in quale direzione stiamo andando. E a quelli che rivendicano a oltranza i diritti degli animali dico di lasciare da parte qualche volta i luoghi comuni buonisti e coccolosi,  per ascoltare le ragioni di tutti gli altri viventi e valutare con saggezza l’impatto delle loro scelte e la direzione da prendere. Sennò si ripetono sempre gli stessi errori. Sul fronte piante, tanto per dire, sono gli errori fatti piantando sconsideratamente eucalipti e criptomerie nel nostro meridione, o favorendo l’avanzata della robinia, solo per il fatto che il suo legno brucia anche appena tagliato.
Possibile che non si impari mai niente? Che la gente che muore di fame nel terzo mondo, i bambini rom di Milano che non possono andare a scuola perché le isttuzioni spostano continuamente i campi a disposizione delle loro comunità, le donne lapidate nei paesi arabi vengano dopo i cani “meno fortunati” da adottare? Ho suscitato un certo malumore, prima di Natale, nella hall dell’ipermercato in cui mi servo. A chiudere, praticamente sbarrare, il passaggio dei clienti verso l’uscita c’era il banchetto di un canile con un grande banner: “Fate un regalo di Natale ai cani meno fortunati donando una confezione di crocchette”. Al ragazzo che cercava di convincermi, non lasciandomi transitare, ho detto pacatamente: “No, grazie. Troverò giusto provvedere ai cani quando avrò donato a tutte le organizzazioni che provvedono agli esseri umani meno fortunati”. Ho sentito che mi rincorreva, astioso come i cani che stanno abbaiando qui sotto casa mia, con una gragnuola di vaffan…  Ho avuto voglia di tornare indietro e di prenderlo per il bavero: “Te l’ho detto bene, ho esposto le mie ragioni con civiltà e tu devi accettare che qualcuno abbia un’opinione diversa e non intenda collaborare a dar da mangiare ai tuoi cani.” Invece ho cercato conferma delle mie ragioni accendendo l’ipad e cercando su wikipedia “lapidazione”. Ricordavo di aver letto le modalità in Iran: “Le pietre non devono essere così grandi da far morire il condannato al solo lancio di una o due di esse; esse inoltre non devono essere così piccole da non poter essere definite come pietre”. Pietre di uomini per ammazzare uomini, crocchette ai cani. Ecco, lo scorso anno l’Iran ha abolito la lapidazione, forse un giorno riuscirò a dimostrare la mia partecipazione alla vita di tutti anche offrendo crocchette come dono natalizio ai cani meno fortunati. Nel frattempo sarò diventata dura d’orecchi, se non per vecchiaia, per le feroci urla dei cani sotto casa. Che lascio abbaiare per essere politically correct nei confronti di chi non lo è con me. Se qualcuno la pensa diversamente, me lo dica.

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Il mio nome è Mimma Pallavicini, sono una giornalista specializzata, una cosiddetta “giornalista del verde”, da oltre 25 anni e ancora non so dove stiano i confini tra la professione e la passione per le piante, i fiori, i giardini, interpreti e partecipi della mia visione della vita. Così non mi pare vero creare una nicchia per dire ciò che altrimenti non avrebbe modo di essere detto: ogni giorno vivo esperienze, pensieri e percorsi professionali che con le piante e i giardini hanno a che fare e che sarebbe un peccato non fissare e non condividere. Benvenuti da queste parti, e grazie se vorrete sostare in nome dell’informazione e partecipare in nome di un’emozione che ci accomuna.

9 pensieri riguardo “Attenti al cane

  1. mi sembra uno sproloquio senza senso, il vecchio discorso che chi sfama i cani non guarda i bambini del terzo mondo, chi si occupa di una parte di umanità non fa nulla per gli alberi, ecc ecc, mi aspetterei un pensiero più evoluto ed informato sugli aspetti ‘globali’ del mondo animale/vegetale da una signora come Lei che dovrebbe avere delle basi culturali più ‘radicate’ .dalla sua invettiva non si percepisce nè un amore per la natura ( comprensiva di animali umani e non, e vegetali ) nè una visione d’insieme reale dell’universo, peccato….la pensavo diversa.

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    1. @ortica
      Cara Ortica, la sua invece è la tipica risposta che mi aspettavo. A dire la verità ne attendo anche di meno educate, so di aver oltrepassato un confine invalicabile. Comprendo bene che la maggior parte della gente non sa leggere e cogliere le sfumature, ma non per questo, dopo aver curato di essere stata chiara e con nessuna voglia di gratuite invettive, io devo rinunciare a dire che siamo in un brutto momento per il peso sbilanciato che si dà ai valori e alla natura. Non ho una visione globale del mondo animale/vegetale, né reale dell’universo? Si vede che tale visione ce l’hanno, per citare solo quel che ho citato nel post, le amministrazioni ischitane per i randagi, la Regione Piemonte per i cinghiali, lo Stato per la TAV, i milanesi per gli zingari. Io vedo solo gravi rotture di equilibri, anche nella capacità di giudizio e il conseguente sbilanciamento verso derive d’ogni genere. E vedo anche ogni giorno i segni lasciati dai miei simili sul territorio, nei costumi, nella vita degli altri. Non sto a ripetere che non ce l’ho con i cani, ma con la visione che troppo spesso si ha di loro, però smetterò di sproloquiare, come sembra a lei, quando mi dirà lei come fare a far tacere con le buone maniere tre cani che mi rovinano la colonna sonora della vita nel luogo quieto di campagna in cui vivo o a convincere i loro proprietari, che dovrebbero a suo dire avere una visione più evoluta e informata, a impedire una violenza sugli altri. Nel frattempo continuerò a investire sui diritti degli esseri umani che ancora non li hanno.

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  2. Credo di capire non solo il senso ma anche l’esasperazione. Sono cresciuta in una famiglia che ha avuto cani a partire dai miei tredici anni di età. La mamma ci raccontava dei cani del nonno ma non ce ne voleva prendere uno, poi ne trovai uno randagio.. fu il primo e l’ultima ora è la Holly ( è arrivata per Natale). Non li abbiamo mai comprati e nessuno era ed è un cane di razza. Però alcuni sono stati proprio belli. Allevati bene ma semplicemente, più di 40 anni che abbiamo dei cani. ma ora in certe cose si esagera veramente, cure eccessive, al cane si deve togliere il tartaro dai denti ( vado raramente a farlo per me per il costo!) e se porti il cane dal veterinario corri il rischio che ti brontoli se sei in ritardo con le vaccinazioni o se il cane non è abbastanza pulito. Mi pare che si perda la testa e il buonsenso. Ho trovato anch’io disgustoso l’uso del cucciolo a scopo elettorale e personalmente detesto la Brambilla. Però.. anche io sono spesso irritata dal politicamente corretto, che io chiamo il conformismo all’incontrario e si vede , lo manifesto. E’ questo, credo da cui ci si dovrebbe astenere. Se le nostre ragioni sono espresse con rabbia gli altri ce la rimandano come allo specchio e non si finisce più. Ma certe volte quando ci va ci vuole e l’abbaiare insistente dei cani, anche della mia quando lo fa, esaspera, io la brontolo forte e mi da fastidio che disturbi i vicini o chi passa da qui…D’altra parte in passato ci hanno avvelenato tre cani perché erano disturbati non dalla loro presenza, ma dalla loro stessa esistenza. Ora evito accuratamente di permetterle di disturbare e la faccio vivere un pò in prigione, perché anche qui i campi sono pieni di cinghiali e la Lilli, un altro cane nostro, nel 2000 fu gravemente ferita da uno di loro. Sì il mondo è proprio cambiato e la nostra testa si adegua con molta difficoltà ai casini che noi (homo sapiens) abbiamo combinato.

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  3. ti capisco ma non ti condivido. Nel tuo caso il problema non sono i cani ma il padrone incivile e mi pare strano non ci siano disposizioni legislative a tua tutela. Magari davanti alla prospettiva di una multa il tuo vicino potrebbe cercare di trovare un rimedio, che non sia l’a battimento o l’abbandono perseguiti peraltro dalla legge. Non possiamo farci coinvolgere e sottomettere dall’incuria degli altri, possiamo provare a reagire con mezzi diversi. Per esempio la volta prossima regala un sacchetto di crocchette per cani bisognosi e “fatti amico” il volontario che te le chiede, probabilmente potrà aiutarti a trovare la strada e gli enti per risolvere il tuo problema canino. Oppure che ne pensi di registrare l’abbaiare dei tre cani e di riproporlo in ore di siesta del tuo vicino? A tutto volume,ovvio. Scherzo, ma non troppo! Sono proprietaria di cane abbaiante quando rimane solo con la conseguenza che io e mio marito usciamo solo se lo possiamo portare con noi o abbiamo qualcuno che lo tiene, eppure abito in campagna e i vicini non sono così vicini. Gli umani stanno peggiorando, non facciamoci contagiare dall’insofferenza che diventa poi non sopportazione e poi rabbia e poi …Tieni duro. Oppure dai un rave party nel tuo giardino e guarda di nascosto l’effetto che fa (nel vicino)

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  4. Mimma, finalmente qualcuno che la pensa come me!
    Credevo ormai di essere una mosca bianca! A me i cani piacciono molto e ne ho avuti diversi negli anni precedenti al matrimonio, quando abitavo ancora con i miei genitori. Ora, invece, mi godo i cani dei miei vicini di casa…mio malgrado. Abito in un piccolo paese della campagna cremonese in cui quasi tutti hanno un cane e, per “par condicio”, anche il gatto. Mentre io lavoro a casa, buona parte dei miei compaesani no, lasciando soli soletti i poveri animali per quasi tutto il giorno ad abbaiare disperati! La cosa che più mi infastidisce non è il disturbo che i cani arrecano con il loro latrare, ma il fastidio che provo quando penso ai proprietari che si prodigano in tutti i modi per i loro cani (cure veterinarie, abiti, cibo…) e invece non capiscono che i cani hanno bisogno principalmente di compagnia, compagnia costante, non solo nelle ore serali o notturne, in cui vengono accompagnati in interminabili passeggiate “evacuative” o, comunque, quando fa comodo a noi uomini. Ormai stiamo sfiorando il ridicolo, soprattutto perchè confondiamo i nostri bisogni con quelli dei nostri animali! Mi da fastidio anche la colpevolizzazione di cui va soggetto chi non si dichiara ANIMALISTA, di chi non sente il bisogno di avere un animale a fargli compagnia, di chi ritiene che un cane non vada trattato come una persona, ma come un cane, con esigenze e bisogni propri di un cane. Mi da fastidio questo stravolgimento dei valori, per cui uno viene paragonato ad un criminale della peggior specie se non soccorre un animale ferito lungo una strada, mettendo a repentaglio magari la propria vita e quella di altri; mi da fastidio che i cani e anche i gatti facciano i loro bisogni ovunque, compreso il mio giardino e i muri di casa mia, compresi i muri della mia città e le strade della mia città e mi da fastidio che tutti i proprietari di cani affermino di raccogliere i “bisognini” dei propri animali, mentre non lo fa quasi nessuno, soprattutto se si parla di giardini pubblici, di aiuole o aree verdi in genere; mi da fastidio che la gente parli con i propri animali, mentre fatica a rivolgerti un saluto…
    Grazie Mimma per lo sfogo!

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  5. Cara Mimma,
    si può condividere o meno le considerazioni, tenuto conto che come dici tu nascono da un’esasperazione, vorrei però che ci sia correttezza in alcune affermazioni, quindi mi soffermo solamente con una precisazione:
    la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, è vero, ma da qui a dire che la Regione Piemonte ti multa se investi un cinghiale, ce ne corre…
    Non è vero, semplicemente. In realtà la Regione Piemonte, attraverso gli Ambiti di Caccia, rimborsa i danni della fauna selvatica (compresi quelli dei cinghiali), anche se non sono ben informato in che misura e quale regolarità…
    E’ ben vero che i cinghiali fanno notevoli danni ai coltivi ed all’ambiente naturale, sono quindi una priorità… per il mondo venatorio, soprattutto. Quest’ultimo è notevolmente interessato, infatti, a mantenerne la presenza sul territorio, per permetterne il prelievo attraverso le battute di caccia.
    Se dovessimo, per esempio, effettuare una eradicazione della specie (in molti sono d’accordo in questo, meno, ovviamente, le associazioni animaliste) i primi ad averne danno sarebbero proprio i cacciatori: sarà per questo che ci sono continue immissioni illegali di questi animali provenienti da allevamento?
    La realtà è che gli equilibrii sono scombinati, soprattutto per l’azione degli uomini: se le volpi aumentano a dismisura un motivo ci sarà e non è certamente per averne vietata la caccia, se tu hai il frigorifero vuoto e nessuna possibilità per riempirlo, continui a invitare amici a pranzo? Ovviamente no.
    Moltissime cose che dici, le condivido; una in particolare: non si impara mai niente. Elezioni docet, vedrai.
    Stai bene

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    1. @Fabrizio
      Grazie del contributo e della rettifica.Sono rimasta un po’ indietro circa il comportamento della Regione Piemonte che effettivamente, qualche anno fa, aveva sollevato gli animi e le polemiche dei giornali e non aveva pagato i danni provocati da animali selvatici. Nel mio piccolo ho una testimonianza. Nel 2001 un campo di mais ‘Pignoletto’ che amorevolmente avevo piantato, è stato raso al suolo dai cinghiali pochi giorni prima che fosse pronto da raccogliere. Nel rimando continuo tra istituzioni e associazione dei cacciatori responsabili della zona venatoria in cui si trovava il campo, hanno tentato di non liquidare un bel niente dicendo persino che, non essendo cintato il campo, era di libero accesso ai cinghiali (giuro!). Siccome sono perseverante, sono riuscita ad avere un acconto di 50.000 lire con la promessa che avrebbero saldato il danno l’anno seguente con i nuovi stanziamenti regionali. Cosa che ovviamente non è mai avvenuta. E d’altronde nessuno si è sognato di cercare i proprietari dei tre cani che hanno sbranato 50 pecore di mio marito. Anzi, interpellate in tutti i modi civili possibili, le istituzioni si sono permesse di non rispondere, comprese prefettura, regione, provincia, comune (allora dei cani era ancora responsabile il sindaco), comunità montana.
      In quanto ai cinghiali, mi risulta che di recente l’ASL di Biella abbia portato avanti uno studio di popolazione, scoprendo che ce ne sono di tre tipi diversi, in larga parte riconducibili ad animali da allevamento immessi per il trastullo dei cacciatori. Evviva.
      Così siamo in balia degli uni (le amministrazioni assenti o latitanti) e degli altri (gli interessati a far lievitare le specie cacciabili).
      Infine un aggiornamento sul trio canoro che riempie le mie giornate riducendomi ad uno stato di prostrazione indicibile. Oppure sì: si può dire, anche se non si può fare niente. Faccio un lavoro nel quale la concentrazione è tutto, un lavoro in cui devo continuamente tenere collegato il cervello alle mani che battono sulla tastiera del computer. E io, che avevo scelto una casa distante dalla strada per non sentire rumori… Da stamattina i tre urlano e ringhiano disperatamente più del solito. Uno dei cani, quello che trascorreva le sue giornate su un balconcino minimo con totale libertà due volte al giorno, ha avuto diritto ad un filo teso e alla catena scorrevole. Adesso va fin sotto il canile di rete degli altri due e si prende gioco di loro, che rispondono urlando un po’ più di prima. Cercare di risolvere la situazione ha comportato che venisse teso un filo di acciaio tra la casa e una cappelletta votiva antica che si trova sull’angolo della strada. E questo è l’emblema di quanto riesca a fare l’ignoranza: in nome di povere bestie stupide e mal gestite, una cappelletta antica diventa il pilone cui attaccarsi. Voilà. Aspettiamo conferma dei danni da ignoranza non più tardi di lunedì.

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  6. Non concordo quando scrive che i cani sono bestie stupide. Non hanno libero arbitrio e purtroppo fanno solo quello che gli si insegna. Qualcuno prima di me, dice che il cane assomiglia maledettamente al padrone. Ci sono cani da soccorso e cani guida, cani da caccia, cani da vezzo isopportabili, imbellettati e impomatati e cani sciolti. Quelli io preferisco.
    Io ne possiedo mezzo, nel senso che è metà d’un cane di taglia normale e credo di trattarlo bene: da cane.
    Alcune volte bisticcio con altri padroni di cani, ma soprattutto litigo col quasi tutto il genere umano che mi circorda, non fa differenza che sia automobilista, animalista, commercialista, farmacista; mi sta bene tutto.
    Credo di essere assediato da masse di cialtroni, maleducati, frettolosi e ignoranti. Più semplicemente invecchio e rinsecchisco.
    Mi piacerebbe averla come vicina di casa, chissà perchè mi pare simpatica e concordo con tutto il resto.
    Cordiali saluti.

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    1. @Massimo
      Anch’io vorrei averla per vicino di casa. Almeno rinsecchiremmo tra simili. Che oso definire umani rispetto a tanti che si dimenticano di esserlo o che lo sono tanto meno quanto maggiore è il loro furore affettivo per cani & C. In ogni caso chiedo scusa per aver definito stupidi i cani: ne conosco di molto intelligenti e di molto utili, mentre mi riesce difficile definire tali i milioni di italiani che hanno appena votato, per dirla con il giornalista Beppe Severgnini, con la memoria dei pesci rossi (tre ore).
      Alla prossima occasione di contarci: essere già in due è un miracolo.

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