Non ho fatto in tempo a dire che ci vuole chi tiene vivo l’ambiente delle mostre di giardinaggio italiane, altrimenti finiscono, che da Courson arriva la notizia ferale: dopo 61 edizioni, tra primavera e autunno, il Domaine de Courson non farà più mostre di giardinaggio. Le hanno inventate proprio lì nel 1982, e da lì mi sa che comincia la fine. In realtà ci sarà al posto delle Journées des plantes de Courson una mostra al castello di Chantilly a partire dal prossimo maggio. Madame Hélène de Fustier e suo marito Patrick, inventori del format, hanno detto che i loro figli non hanno alcuna intenzione di sostituirli e che il trasferimento a Chantilly, nell’Oise, “segna nuove prospettive entusiasmanti per scrivere il futuro”. Finisce a suo modo un’epoca anche per me. Quando riuscii a parlarme sul mensile Giardini a fine degli anni Ottanta, io ci ero già stata tre o quattro volte e dovetti insistere, foto, testo e cataloghi alla mano, per dire che il futuro del giardinaggio andava in quella direzione. Madame Fustier, che è stata una squisita padrona di casa e una fisiononomista eccezionale anche con i giornalisti esteri come me, dice che ora il futuro va verso Chantilly. Ma io non vedo come il trasferimento in un parco disegnato da Le Nôtre possa dare l’avvio ad un nuovo corso. A me resta un po’ di malinconia; chissà se per Courson che finisce o per me che durante le Journées des Plantes ho imparato molto di quello che so e che mi serve per lavorare.
Bella news. Peccato davvero, anche se non l’ho mai visitata, dalla descrizione della Mimma doveva essere davvero una mostra speciale. Chissà se il cambio in altra sede risvegli il popolo del giardinaggio.
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