Fratel Claudio Soldavini è un monaco benedettino trentenne di padre lombardo e madre trentina. Dopo il liceo classico e i successivi studi teologici, ha scelto la vita contemplativa. Sta lavorando alla catalogazione informatizzata del germoplasma degli alberi da frutto italiani: sino ad ora oltre 2.600 specie e varietà.
Dice: “Mio papà sì, che ha il pollice verde”, ma non si può proprio dire che a questo giovane magro, con il volto sereno mimetizzato in una bella barba fluente di altri tempi, il sentimento delle piante faccia difetto. Ciò che distingue Claudio Soldavini dalla maggior parte degli altri trentenni sono le scelte di vita: è un monaco benedettino della confraternita dei Sublacensi e la sua famiglia sono sette altri monaci con cui condivide, da eremita, un’esistenza votata a Dio e scandita quotidianamente dai momenti di preghiera, dal lavoro manuale e intellettuale per mantenersi e dallo studio che, come ricorda il piccolo pieghevole in cui la comunità si presenta, serve a “completare l’armonia di tutta la persona”.
Fratel Claudio è arrivato nel 1994 nel monastero SS.Pietro e Paolo (niente a che vedere con antiche abazie: è una linda e funzionale costruzione moderna prefabbricata ad un piano) sorto pochi anni prima in un bosco di Germagno, piccolo borgo a 700 metri sulle montagne di Omegna, dal quale la vista spazia sull’intero invaso del lago d’Orta e sul versante nord-ovest del Mottarone. Nella spartizione dei compiti comunitari, a lui è toccato occuparsi dell’orto, delle serre e soprattutto del frutteto che fornisce la frutta non solo per il fabbisogno della comunità, ma anche per le marmellate in vendita nello spaccio del monastero. Ha cominciato strappando al bosco piccoli ripiani di terra, li ha contenuti con muretti di pietra, ha concimato andando a prendere il letame negli alpeggi, ha innestato e seminato. Nelle radure del bosco ora crescono 70 varietà di melo, 30 di pero, molti peschi in parte nati da seme e un’infinità di piccoli frutti che nel terreno acido di queste Prealpi crescono benissimo. Poi, studiando le vecchie varietà locali, si è appassionato all’argomento e da autodidatta ha pensato di sfruttare le proprie conoscenze di informatica e una innata propensione per le scienze matematiche per archiviare con criterio ciò che le istituzioni di ricerca hanno pubblicato sul germoplasma delle specie frutticole, senza trovare mai un collegamento e l’uniformità necessari per rendere organico e consultabile il loro lavoro. Nel segreto della sua cella di monaco del terzo millennio, Claudio Soldavini invece ha trovato il modo di pregare il Creatore anche attraverso il computer, ha messo a punto un programma molto articolato che prevede però la facile consultazione secondo ogni possibile parametro, ha scritto a chi gli poteva fornire il materiale e poi ha cominciato a immagazzinare dati. Il risultato, ma nel disegno lungimirante del suo ideatore è solo l’inizio, è un CD rom di straordinaria completezza: oltre 2.600 varietà di alcune specie frutticole quali meli e peri, con le descrizioni, le osservazioni, le misure, la nomenclatura, la bibliografia, le problematiche sollevate dagli studiosi. In testa, insieme al suo nome ci sono quelli delle due sole ricercatrici, tra decine di interpellati, che hanno creduto nel buon esito di questo enorme lavoro: la dottoressa Peano del Dipartimento di Culture Arboree dell’Università di Torino e la dottoressa Snaider del CNR, che si occupa di miglioramento genetico della vite.
Vorrà perdonarci fratel Claudio, se la scientificità e la costanza che lo accompagnano ci fanno ricordare gli amanuensi che nel Medioevo hanno trascritto testi antichi, consentendo alla cultura del passato di giungere sino a noi, se il suo lavoro in frutteto assomiglia un po’ a quello dell’abate Mendel. In un certo modo proviamo invidia per le sue scelte di vita, che gli concedono il privilegio di arrivare con la fede, il silenzio e la concentrazione e lontano dalla competizione e dalle nostre lotte contro il tempo, a traguardi che le istituzioni burocratizzate e gelose non riescono a raggiungere. Il suo CD rom è acquistabile a 55 € per ora direttamente nel monastero, richiedendolo per e mail all’indirizzo Monastic@libero.it. E perché la conoscenza sia patrimonio di tutti, chi ha notizie utili, gliele fornisca
Complimenti, da parte di un appassionato e collezionista di frutti antichi
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