Elena Traversa, cinquantenne insegnante di Magliano Alfieri (CN) e presidente della “Cooperativa agricola Cornale”, è salita alla ribalta per la sua opera di riqualificazione dell’agricoltura locale di qualità. Coordina il conferimento di 15 aziende associate e le attività rivolte ai consumatori del punto vendita, del ristorante agrituristico e dell’abbonamento spesa. Il modello che ha messo a punto ha destato attenzione persino negli USA e in Giappone.
Ha la bellezza vera e intensa di chi coltiva la propria coerenza di donna contemporanea più delle apparenze, l’energia di chi crede in un ideale e non si risparmia per attuarlo, lo sguardo mobile e presente di chi capta ogni sfumatura del mondo che possa servire ad elaborare esperienze. Ha la calma dei forti e parla con voce pacata non di sé, ma di ciò che ha messo in piedi per provare che c’è un futuro per l’agricoltura di qualità e per la qualità dell’alimentazione, per la valorizzazione dei prodotti locali e, non ultimo, per la tutela del territorio e della cultura rurale.
Elena Traversa, cinquantenne piemontese del Roero, ha costruito una piccola, vincente realtà in divenire, tutta da copiare, attorno ad un concetto chiave: la riscoperta del mutualismo. A metà degli anni Novanta era una professoressa con 25 anni di insegnamento alle spalle e allevava le sue due figlie; stanca delle frustrazioni del marito Raffaele, frutticoltore biologico in balia di un mercato omologante che decide tutto al posto di chi produce, un giorno ha detto basta. Basta alla scuola, che pure amava, basta all’accettazione di regole inaccettabili che finiscono per affossare la piccola agricoltura famigliare, cancellano i saperi tradizionali e appestano l’ambiente. Preso contatto con alcuni agricoltori della zona, li ha convinti che il nodo stava nella qualificazione del loro lavoro e dell’agricoltura locale e nel 1997 ha fondato la “Cooperativa agricola Cornale” a Magliano Alfieri. Poche e chiare le regole per gli associati: il titolare deve lavorare in prima persona la terra, impegnarsi a non usare varietà e razze geneticamente modificate e, se possibile, coltivare e allevare quelle locali e tradizionali solo con tecniche biologiche, biodinamiche o di lotta integrata, badare più alla qualità che alla quantità e infine avere rapporti di lealtà e trasparenza con la cooperativa.
Elena sorride quasi stupita che norme tanto semplici abbiano potuto funzionare così bene e che le aziende agricole che fanno confluire i prodotti nel punto vendita del Cornale siano diventate quindici e coprano praticamente tutte le tipologie base dei prodotti alimentari: ortaggi, frutta, vino, olio, miele, uova, carni, salumi, formaggi, pane, dolci, pasta, riso, farine, conserve: in tutto 350 prodotti diversi. Così nel 2000 la prima svolta: un lindo ristorante-agriturismo nella stessa cascina riattata per il punto vendita, dove servire cucinati i prodotti di stagione in due locali che sono vetrina trasparente di una scelta di vita.
Poi il colpo di genio: l’abbonamento-spesa mensile che garantisce quattro consegne a domicilio di prodotti freschi della cooperativa, con quasi tutto ciò che serve alla tavola di una piccola famiglia: almeno quattro tipi di verdura e due di frutta, uova, latte fresco, yogurt, formaggio, salumi, carni ai quali si possono aggiungere su richiesta tutti gli altri prodotti. “Colpa dei giapponesi” racconta sorniona Elena come se dicesse “quei birboni”, in realtà grata alla vita di tutte le chances che offre, nei modi più inusuali, a chi si mette in gioco con convinzione. “Ci hanno contattati perché volevano conoscere le soluzioni del Cornale e ci hanno chiesto se non avevamo mai pensato di vendere anche a domicilio su abbonamento, come si fa in Giappone. Abbiamo visto che era attuabile e, acquistati due furgoni refrigerati, adesso serviamo clienti in Piemonte, Lombardia e Liguria, che ricevono il pacco una volta alla settimana con prodotti raccolti e preparati a giusta maturazione, poche ore prima del trasporto.” Insieme, ci sono informazioni per consumatori che vogliono sapere come, dove e chi ha prodotto ciò che finisce sulla loro tavola, ricette e un notiziario che approfondisce tematiche ignote all’agricoltura industriale: dalla pressione ambientale alla conservazione dell’identità locale salvando conoscenze, modi di produzione, varietà tipiche come la pera “Madernassa” da albero storico, che è un vanto prelibato del Cornale. E la spesa alternativa al supermercato si può fare persino tramite internet all’indirizzo http://www.cornale.it.
In questi giorni Elena Traversa, simbolo della riscossa dell’agricoltura locale di qualità che tutela la biodiversità, il territorio e la memoria, è alle prese con i pacchi-dono natalizi destinati a gente che, come lei, crede in modi e mondi migliori.