Renzo Crescini è nato a Brescia e si è formato come giardiniere nella Svizzera tedesca prima di ritornare nella sua terra, dove ha fondato il vivaio Valfredda specializzato in erbacee perenni. Oltre che per la produzione di piante è conosciuto a livello internazionale per la costante ricerca e per il ruolo di fornitore di semi di perenni al mercato mondiale.
Lavora nell’ombra perché per carattere rifugge i palcoscenici ufficiali e mediatici e ha fatto della riservatezza una bandiera, ma le sue erbacee perenni conoscono le vie del mondo e sono una risposta prestigiosa del vivaismo italiano a chi crede che sappiano alimentare il mercato di queste piante solo gli inglesi (“non mi piacciono perché vogliono solo possederle”), i tedeschi (“le amano davvero”) e gli americani (“per loro una vale l’altra, basta che siano un successo commerciale”). L’ultima selezione è una endemica italiana, Ajuga tenorii, che nelle sue mani si è trasformata e, con il nome varietale del vivaio Valfredda da lui fondato quasi trent’anni fa, ha già venduto 20 milioni di esemplari ai quattro angoli del pianeta. Al debutto in un convegno a Washington ha strappato l’applauso generale.
Complimenti a Renzo Crescini, cinquantenne bresciano solido di idee e di presenza; di poche parole e molti fatti, adotta sintesi un po’ sbrigative anche quando gli si chiede di raccontare una nuova pianta come questa: “Non è un’ajuga strisciante ma a rosetta, compatta, resistentissima, fogliame rosso e fiori di un bel blu”. Continua ad essere avaro di parole parlando della realtà in movimento che si è creato intorno, ma tradisce l’entusiasmo di un ragazzo appagato delle proprie scelte con un aggettivo: felice. Dice di esserlo per i suoi fiori sperimentati ora nei vasi grandi a pronto effetto e presentati sul mercato con lo slogan “Un mazzo di fiori con le radici”. Si dichiara felice perché la gente si sta riavvicinando al mondo delle erbacee perenni dopo l’esame di coscienza dei produttori: “Gli italiani sono stati scottati dal troppo materiale che abbiamo messo sul mercato tutto in una volta. Adesso torniamo indietro coscienti che i giardinieri nostrani non sono come quelli nordici, vivono ancora il giardino di perenni come un «angoletto sfizioso». Tocca a noi produttori educarli un poco alla volta e fargliele conoscere”.
Crescini ha cominciato in Svizzera, dove il padre era emigrato, lasciandosi ammaliare dal colore dei fiori che, quando veniva in Italia, non vedeva mai. Il caso ha voluto che, poco più che adolescente e ormai avviato al giardinaggio, incontrasse il collezionista Trebbo Trebbi alle prese con un grande giardino botanico a Mompiano, alle porte di Brescia. È stato il trampolino di lancio. A Mompiano ha aperto il primo vivaio, poco dopo in un suggestivo scenario di vigneti doc sulle colline bresciane ha realizzato il campo di piante madri della Stella, sconosciuto agli italiani ma magnificato dagli ospiti e dai vivaisti stranieri che ricambiano sempre con grande interesse le sue visite professionali.
Il “signor Valfredda” afferma di essere felice anche per il clima sereno della sua azienda, da qualche anno trasferita a Rezzato, dove lavora una ventina di persone. Non lo dice, ma si intuisce che la felicità più grande è aver contagiato con la propria passione, la riservatezza, la sensibilità, il senso dell’armonia, il figlio Mauro, un ragazzo cresciuto tra i fiori che si è appena diplomato all’istituto agrario e, dopo l’università e qualche esperienza all’estero, vuole lavorare in vivaio. La felicità di Crescini è velata solo da due note negative. Dice che è un peccato che non esistano quasi più i giardinieri professionisti e che i commercianti di piante “smontino” il suo impegno di promozione delle erbacee perenni invece di imparare a riconoscerle e a suggerire ai clienti le più adatte alle diverse esigenze.
Adesso, mentre tutti sono in vacanza, Crescini sta lavorando sulle nuove selezioni e tiene in osservazione alcune specie della flora andina che ha trovato in un viaggio molto produttivo compiuto con il figlio tra Cile e Patagonia. A malapena si riesce a saperne qualcosa: un certo Gynerium e alcune felci si stanno dimostrando interessanti… C’è da scommettere che tra non molto saranno belle novità per i giardini del mondo.