Piante viste a Courson-1

Chrysanthemum ‘Green Volley’, ovvero come anche un banalissimo crisantemo invece che da cimitero possa diventare accettabile in giardino con il suo intrigante verde acido.
– Clematis viticella ‘Alba Luxurians’: ho visto un sacco di clematidi, che ormai mi escono dagli occhi ma questa, discreta di dimensioni e di colore, me la sarei portata volentieri a casa.
– Coleus barbatus (=C. forskohlii o Plectranthus barbatus): boh, chi avrebbe mai detto che un coleus potesse avere tanta eleganza, un bel verde luminoso e un bel blu violetto per le lunghe spighe di fiori. Pare abbia virtù medicinali (sconfinanti, come in tante altre piante, in possibili tossicità in caso di maluso, vedere in questo sito). Visto nello stand di Michel Lumen, che fa spedizioni in giro per il mondo e poi semina.
– Gli Adenium in serra, un sacco di nuovi ibridi, peccato quasi tutti non fioriti. Sono i frangipani di Xerotropic (www.xerotropic.com). Riparleremo di questo genere a Murabilia del prossimo anno.
– La collezione di agrumi di Bénédicte e Michel Bachès, 350 tra specie e varietà per far invidia, loro che hanno il vivaio nella Catalogna francese (Languedoc), ai siciliani e ai toscani.
– La collezione di fichi di Pierre Baud, 300 varietà da far invidia, lui del francese Vaucluse, ai nostri esperti vivaisti di frutta mediterranea.
– La collezione di opunzie rustiche, oltre 100, del vivaio Vert-Avril, con una Anne Marie Leidig che dice “Se vuoi venire a trovarmi non aspettarti chissà che cosa: io ho un piccolo vivaio…”. Ha anche una collezione di tulipani, 125 varietà di dalie, 10 specie di epifilli, 50 di Sempervivum

– Gingko biloba ‘Fastigiata Blagon’, uno dei 10 gingko in catalogo nel vivaio des Laurains in Champagne (per non parlare delle 650 conifere rare appena rilevate dal vivaio di Jean Francois Boulard).
– Gloxinia nemanthodes ‘Evita’: per quanto non abbia molta simpatia per le piante esotiche (o di aspetto esotico), questa gesneriacea argentina non mi dispiace. Pare sia rustica, chissà se è vero.
– Le graminacee a radice nuda di L’autre jardin: meno costose di quelle in vaso e  pure certificate biologiche.
– La nuova Hosta ‘Empress Wu’ extra extra large di Hostas & Zo che, spendendo solo 10 euro, mi vien voglia di provare: 60 cm di diametro ogni foglia, altezza 135 cm. Magari hanno da mangiare le mie lumache e ne resta anche per i miei occhi…
– Ilex verticillata con le sue bacche rosse: vabbé, un dejà vu, ma come sta bene con lo sfondo grigio e rosso del castello di Courson.
– Kniphofia rooperi: con il sole del mattino parigino addosso, niente male. Chissà perché non ho mai considerato questa erbacea perenne (a volte bisogna andare sino a Courson per accorgersi di ciò che si avrebbe normalmente sotto mano).

– Silene acaulis ‘Mount Snowdon’: uno stand intero di piante extra piatte da giardino roccioso, pura poesia. Lì a Courson sono andate a ruba, ma perché a nessuno interessano a casa nostra?
– Mukdenia rosii ‘Karasuba’: erbacea perenne parente della bergenia e con fiori primaverili del tutto simili. Un amore di foglie che si tingono di rosso in autunno: da acquisto d’impulso.
Rimando qualche altra pianta ad un altro post.

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Il mio nome è Mimma Pallavicini, sono una giornalista specializzata, una cosiddetta “giornalista del verde”, da oltre 25 anni e ancora non so dove stiano i confini tra la professione e la passione per le piante, i fiori, i giardini, interpreti e partecipi della mia visione della vita. Così non mi pare vero creare una nicchia per dire ciò che altrimenti non avrebbe modo di essere detto: ogni giorno vivo esperienze, pensieri e percorsi professionali che con le piante e i giardini hanno a che fare e che sarebbe un peccato non fissare e non condividere. Benvenuti da queste parti, e grazie se vorrete sostare in nome dell’informazione e partecipare in nome di un’emozione che ci accomuna.

2 pensieri riguardo “Piante viste a Courson-1

  1. Ho delle Kniphofia rooperi e quando arrivo al campo, in queste mattinate fresche d’autunno con la guazza ai piedi, mi catturano lo sguardo; hanno un colore proprio necessario in questo periodo dell’anno, soprattutto qui che c’è ancora tanto verde e i fogliami autunnali difficilmente diventano belli come da voi.
    Domani ti copio e faccio una foto – pessima, come d’abitudine!

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